Home Mission Valori Chi Siamo Cosa Facciamo Iniziative Contatti Modulistica Donazioni

 

Adolescenza: la più delicata delle transizioni.
Victor Hugo

La nostra esperienza decennale come operatori nei Servizi della Sanità pubblica e privata ci ha, nel tempo, dotato di uno sguardo più attento e consapevole nei confronti degli adolescenti e dei giovani adulti. Non è infrequente, infatti, che arrivino ai vari Servizi (SerT, Psichiatria, Psicologia) persone in età adulta, che, nella raccolta anamnestica, raccontano di episodi di sofferenza in età adolescenziale,  spesso misconosciuti e talvolta culminati in brevi ricoveri in reparti specialistici per la salute mentale. La domanda nasce spontanea: sarebbe stato utile, in quei momenti, prestare più attenzione, per evitare che questi pazienti, oggi, stiano così male? Sarebbero forse meno compromessi nelle loro abilità cognitive, affettive e relazionali? Siamo convinti che la risposta sia sì. 

La nostra mission è quella di intercettare il disagio adolescenziale il prima possibile per favorire una crescita sana ed evitare lo strutturarsi di personalità problematiche.

Vogliamo essere un supporto: per l’adolescente confuso, per i genitori preoccupati, per le istituzioni in difficoltà, perché talvolta uno sguardo esterno può cogliere ciò che non sta funzionando.

Il nostro operato si fonda sulla ferma convinzione che l’adolescenza sia un periodo di messa in gioco di sé, attraverso una crisi, di natura fisiologica. In alcune occasioni, questa crisi rischia di presentare un disagio forte, che, se accolto e dotato di senso, si configura come un’opportunità, e non si radica in aspetti psicopatologici o di dipendenza strutturati e più difficili da trattare.

L’adolescente lasciato solo nel suo malessere rischia di approcciarsi autonomamente a soluzioni che, sul momento, posso sembrare fonte di sollievo, ma che sul lungo rischiano di comprometterne il suo funzionamento e di limitarne le sue risorse, “bloccandolo” nel suo divenire adulto: il caos del sabato sera, l’alcol, la mortificazione di un corpo che sta cambiando (problemi alimentari, autolesionismo), l’isolamento. 

Parliamo quindi di diagnosi precoce (intesa come inquadramento dei bisogni, delle dinamiche relazionali ed affettive) nei confronti dell’adolescente pensando per lui e con lui l’eventuale messa in atto di interventi per ri-definire la cornice della sua crisi, per dar voce al disagio e dare nuova spinta alle risorse evolutive insite nell’adolescente stesso. 

Semplicemente, ci occupiamo dei giovani per aiutarli a diventare adulti più sani, più sereni, più consapevoli di loro stessi e del mondo che li circonda, attraverso il riconoscimento ed il potenziamento delle risorse individuali. 

I giovani sono il futuro, e come tali vanno pensati, seguiti ed aiutati a diventare protagonisti del mondo che verrà. Per questo vanno ascoltati attentamente, non solo nelle parole, ma anche nei gesti e e nei comportamenti. A volte la famiglia moderna, spinta dalla frenesia della quotidianità, perde di vista, suo malgrado, alcuni segnali significativi, che nascondono un bisogno spesso non riconosciuto dall’adolescente stesso e quindi non esplicitato. Il disagio in adolescenza non ha “colore”: la situazione economica buona, il buon livello sociale, la cultura più o meno sviluppata del contesto in cui l’adolescente nasce e vive non sono di per sé fattori protettivi di una fatica e di un dolore che possono svilupparsi in un momento così delicato. Al contrario, alcune realtà complesse possono invece mettere a dura prova chi, come un adolescente, si ritrova con l’ingrato compito di crescere e diventare adulto “nonostante tutto”.

Per questo il nostro sguardo è altresì attento nei confronti di realtà difficili e complesse come quelle della devianza e di integrazione.